domenica 5 febbraio 2012

A volte è più facile di quanto si pensi

Appartengo a quella generazione di insegnanti "a metà", non nativa digitale ma nemmeno completamente immigrata, non tradizionalista né avanguardista, non di prima esperienza ma nemmeno prossima alla pensione. Questo per dire che come molti nella scuola, per fortuna, un po' il nuovo mi scomoda e spaventa, tuttavia non riesco a far finta che non ci sia. Troppe volte a scuola si fa finta che il nuovo non ci sia.
Per farla breve, non ho la Lim in classe (per fortuna?...), né la possibilità di usare la connessione al momento, se non previa richiesta, programmata, agli assistenti tecnici. Eppure, nella quotidianità delle lezioni, spesso mi è necessario proprio quello quell'approfondimento imprevisto, per rispondere in maniera precisa ad una domanda che mi è stata posta, per aprire quella finestra che proprio in certi momenti non si può tenere chiusa. Mi sono concessa un'indebita licenza, quindi: quella di far connettere davanti ai miei occhi quell'alunno così volenteroso da offrire alla classe il suo collegamento cellulare, quello di attivare nel mio di cellulare tale collegamento (diversamente, il cellulare in classe non deve esistere!), quello, finalmente, di farmi regalare un piccolo portatile a Natale e di richiedere a scuola la password per il collegamento. Ora io e lui, il mio portatile, siamo diventati inseparabili, ed è utilissimo in classe, anche per effettuare una semplice rassegna stampa (meravigliosa è quella del sito del Governo).
E con due classi abbiamo creato il nostro gruppo privato in Facebook, dove pubblichiamo approfondimenti di ogni tipo, comprese le immagini dei volti delle persone che studiamo, perché è chiaro che i personaggi studiati abbiano un volto, e come capita spesso, è bello vedere che partecipano proprio quegli alunni che in classe sembrano più disinteressati, sorpresi soprattutto dal fatto che se loro non sanno usare sempre i nostri linguaggi, qualche volte noi possiamo usare i loro. 
Non amo i socialnetworks, ma alla mia richiesta di creare un gruppo-classe, i ragazzi mi hanno proposto questa modalità, a loro più congeniale e vicina. E di certo, la partenza è molto positiva. Più facile di quanto pensassi.

2 commenti:

  1. Non avevo dubbi! Non potevi non essere affascinata dalle possibilità infinite che ci vengono offerte dalla tecnologia. La nostra forza Lorena è proprio questo essere al tempo stesso vecchi e nuovi, è questo appartenere a due mondi. Questo iniziale essere insegnante "a metà" ti farà diventare poi insegnante con una marcia in più perchè tu arrivi da più lontano e conosci tutta la strada.

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