Istituto Professionale di Stato Servizi per l'Enogastronomia-Ospitalità Alberghiera e Servizi Commerciali di Assisi. Punto di incontro degli insegnanti della classe 2.0 e di tutti gli altri che credono che l'uso delle tecnologie sia una grande opportunità didattica.
IL NOSTRO WIKISPACE
sabato 28 gennaio 2012
Sfida online dei ragazzi delle prime
mercoledì 25 gennaio 2012
Le rubric per una valutazione autentica in classe
Le considerazioni esposte si basano tutte, non solo sulla letteratura di riferimento ma anche e soprattutto, su un’esperienza concreta, pluriennale, che l’autore, Enzo Zecchi, insegnante e ricercatore ha condotto all’interno di una scuola superiore e che si rivela fonte di suggerimenti pratici sulla progettazione e l’uso delle rubric stesse.
martedì 24 gennaio 2012
Perchè il prof. John Keating ci piaceva tanto?
lunedì 23 gennaio 2012
Dalle conoscenze alle competenze: 3 esempi
domenica 15 gennaio 2012
Dal dire al fare
Direi di iniziare da subito e guarda caso, una mano me la dà proprio un wikispace che ho aperto e piazzato qui a destra (ecco che "assumiamo al nostro servizio" uno strumento 2.0). Cominciamo a buttarci giù tutto quello che ci viene in mente riguardo ai problemi che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni e proponiamo soluzioni concrete che da domani possiamo già sperimentare. Alcune saranno scontate, altre nuove, altre ci sembreranno stupide dopo cinque minuti che le avremo scritte. Che ci importa? Noi stiamo facendo qualcosa. La parola d'ordine è OSARE.
sabato 14 gennaio 2012
Tra bocciati e 'scomparsi' sono 434mila gli studenti che ogni anno perdiamo
Per evitare fughe premature dalle scuole di ogni ordine e grado, che consegnano al mondo del lavoro giovani con scarse capacità di imporsi per i bassi livelli di istruzione - al massimo il diploma di terza media e non più in formazione, come avviene per i Neet - , si può pensare "all'apertura delle scuole per tutto l'arco della giornata e al supporto di personale esperto, attuati in sinergia con il ministero della Coesione territoriale per l'immediato recupero della capacità di spesa delle regioni meridionali più carenti".
Ma cosa si intende per dispersione e insuccesso? E quali sono i numeri che le descrivono? Ogni anno sono oltre 400 mila gli studenti della scuola secondaria che vanno incontro ad una bocciatura, abbandonano i banchi di scuola facendo perdere le proprie tracce o non vengono neppure scrutinati per le troppe assenze. L'ultima rilevazione sulla dispersione effettuata dal ministero, allora della Pubblica istruzione, risale all'anno scolastico 2004/2005. Da allora, il silenzio più assoluto. E oggi? La dispersione scolastica complessiva - somma di bocciati e abbandoni - si è addirittura incrementata. Sei anni fa, alla media si contava il 2,7 per cento di bocciati e l'11,4 per cento al superiore. Il tasso di abbandono era pari allo 0,2 per cento alla media e all'1,5 al superiore. In totale, tra abbandoni "non formalizzati" e bocciature si contavano 2,9 "dispersi" su cento alunni alla media e 12,9 "dispersi", sempre su cento, al superiore.
Nel 2011, la situazione si è aggravata: alla media la sola quota di bocciati sale al 4,6 per cento e al 12,7 per cento al superiore. Ma occorre sommare la quota di non scrutinati, e quindi bocciati, per le troppe assenze che nel 2004/2005 venivano contabilizzati fra i bocciati: 0,7 per cento alla media e 1,3 per cento al superiore. Se si aggiungono gli abbandoni "senza lasciare traccia" - 0,2 per cento alla scuola media e 0,9 al superiore - la dispersione sale al 5,5 per cento alla media e al 14,9 al superiore: e sono 434mila studenti. L'allarme del ministro è più che appropriato.
Che dite di rifletterci un pò su?
Caterina Moscioni
mercoledì 11 gennaio 2012
La sfida
mercoledì 4 gennaio 2012
UNA RIFLESSIONE
Oggi ho invitato L. a pranzo a casa mia, ogni tanto lo faccio mi sono affezionata a lei perché ha la stessa età di una persona a me molto cara. L. è una mia ex alunna ha frequentato l’Istituto Alberghiero seguendo per cinque anni una programmazione differenziata, i progressi di L. non sono stati apparentemente eclatanti, ma rispetto alla situazione di partenza aveva fatto grandi passi….riusciva da sola a raggiungere la sede scolastica, a fare piccole operazioni, a contare, leggere frasi semplici...... Dopo che L. si è diplomanta tutte le attenzioni cha aveva all’interno della scuola sono venute a mancare…L. ha concluso il suo ciclo di studi ritornando all’interno dell’ambiente familiare dove vengono a mancare certi stimoli.
Per gli alunni con disabilità la grande distanza che c’è tra la scuola e il mondo del lavoro diventa ancora più gravosa. La fine della scuola superiore comporta meno attenzioni da parte dei servizi e difficilmente riescono a trovare un impiego, si dice amaramente “non c’è posto neanche per quelli che non hanno problemi, figuriamoci per loro!”. Non parlo di un lavoro “importante” con un buono stipendio ma semplicemente di un impegno giornaliero anche di poche ore che continui a farli sentire” importanti” come siamo riusciti a farli sentire noi insegnati in un lungo lavoro durato cinque anni. Un lavoro di poche ore al giorno significa l’uscire dal nucleo familiare, il relazionarsi con altri, il curare la propria persona il non perdere ciò che hanno acquisto sui banchi di scuola quei piccoli passi per noi che per loro sono stati passi da giganti..
L. vorrebbe tornare a scuola a trovare alcuni professori e bidelli…. ma poiché nessuno l’accompagna e non sa più farlo con i mezzi pubblici come ha fatto per tanti anni…. è un po’ triste, L. ha difficoltà a scrivere semplici parole e a leggerle, a contare il numero di tartine che sono in un piatto.
L. si è diplomata due anni fa…..e come sua insegnante mi sento di avere lasciato un lavoro incompiuto…..
Carla