domenica 5 febbraio 2012

Vi riporto una lettera del dott. A. Quadrino direttore editoriale della Garamond

Carissimo/a, ti segnalo una iniziativa che Garamond ha assunto per la liberalizzazione del mercato dei libri di testo nella scuola italiana. Già lo scorso anno, in occasione della decisione della nostra societa' di uscire dall'Associazione Italiana Editori, in polemica aperta con le posizioni di chiusura all'innovazione piu' volte espresse a parole e nei fatti dagli editori scolastici riuniti nell'AIE, come espresso nella lettera indirizzata nel febbraio 2011 al Presidente Polillo resa pubblica anche nel nostro blog, Garamond ebbe modo di dar voce ad un orientamento oramai largamente condiviso nella scuola italiana: i contenuti didattici, in formato digitale, non possono piu' essere considerati una "proprieta' privata" su cui costruire rendite protette, ma un bene comune da valorizzare per promuovere conoscenza condivisa, partecipazione e professionalita' docente. Su queste basi, abbiamo deciso l'apertura di una nostra "campagna" per il superamento del sistema di adozione dei libri di testo, che a nostro avviso blocca l'innovazione e ogni processo di pluralistico approccio alla conoscenza che il digitale e la rete possono invece largamente garantire, in una prospettiva di "open content" che in ogni Paese sembra affermarsi sempre piu' come paradigma della nuova editoria educativa. Sul tema trovi anche un mio intervento su Facebook - dove è stato anche creato un gruppo aperto "Per l'abolizione del libro di testo in adozione" - gia' commentato positivamente da alcuni dei colleghi e personalità note del mondo dell'educazione della comunicazione (Maurizio Tiriticco, Andrea Granelli, Carlo Infante, Roberto Maragliano, Carlo Massarini, Simone Aliprandi e molti altri), e invito tutti a condividere, anche sul blog di Garamond, ogni considerazione o valutazione critica che si volesse proporre per sviluppare ed estendere la discussione su un tema molto sensibile e strategicamente centrale per il processo di innovazione nella scuola italiana. Grazie, un caro saluto. Agostino Quadrino

2 commenti:

  1. I ragazzi, nella quotidianità, hanno bisogno di un libro di testo su cui orientarsi e da cui partire per tutti i voli possibili. Di certo non condivido le gare tra le case editrici per avere la vetrina più bella, o tutte le suppellettili collegate al testo che non si fa in tempo nemmeno a "schellophanare". Tornerei al testo essenziale, ben scritto, non prolisso, né indebitamente sintetico, oserei dire anche con poche immagini e senza esercizietti banali di fine-modulo. Ho in mente l'abecedario di Pinocchio per le prime classi, come l'insostituibile Guglielmino, per i più grandi. Un buon testo di partenza è importante. Non lo eliminerei.

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    1. E no non ci siamo!
      I ragazzi non hanno bisogno di un libro nella loro quotidianità. Ma di ciò che nel libro vi è contenuto. Allora parliamo del contenuto e non del contenitore.
      E se il contenuto anziché essere scritto su carta fosse scritto in altra maniera o in altro supporto cosa cambierebbe? E se scoprissimo che i nuovi contenitori possano contenere più e migliori contenuti saremmo disposti ad accantonare i consueti libri e utilizzare i nuovi sussidi?
      Ai coerenti, l'ardua risposta

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