lunedì 23 gennaio 2012

Dalle conoscenze alle competenze: 3 esempi

Corso enogastronomico e ospitalità alberghiera, classe prima.

Le mappe che ho costruito partono da situazioni reali e su ognuna di esse si incardinano specifiche conoscenze e abilità che offrono allo studente un substrato culturale, giuridico ed economico dove posizionare il suo vissuto.


Il lavoro proposto, da condividere con gli altri colleghi del dipartimento, si presta a svariati sviluppi e integrazioni. Ma ancor più da condividere con le altre discipline per percorsi comuni. Immagino l'insegnante di lettere che si inserisca nelle forme da concordare in un simile percorso.

Così pure, nel corso enogastronomico, una particolare intesa con i colleghi di laboratorio.
Questo è quello che io penso debba diventare la scuola nei prossimi anni: un laboratorio in grado di creare valore aggiunto partendo dalle reali situazioni di vita e di contesto. Una scuola che aggiunga e sostenga lo studente in ogni luogo e in ogni situazione, di vita e di lavoro, si venga a trovare. 
Voi cosa ne pensate?
E se ognuno di noi, nel corso dell'anno avesse tante di queste carte (mappe) da giocare? Ai più attenti non sarà sfuggito che per procedere a svolgere questo tipo di percorso l'accesso in rete e gli strumenti web2.0 sono fondamentali e irrinunciabili.

4 commenti:

  1. Chiarissimo ed efficace! Impossibile non apprezzare la immediatezza e l'utilità di questo modo di formare i nostri ragazzi. Per quanto riguarda lo strumento poi...direi...brilliant!!

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  2. Mi sembra di conoscere questo software...come si chiama? :-) bellissimo lavoro, complimenti!

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  3. S.O.S: dato che poco si potrà agire a livello di prove ministeriali per l'Esame di Stato, ci potremmo almeno riscrivere la tipologia dell'Esame di Qualifica? Potremmo in qualche modo intervenire sulle prove strutturate, sostituendole con qualcosa di più moderno e utile per i ragazzi? Altrimenti il mio lavoro, specie nel secondo quadrimestre, è tutto finalizzato ad "addestrare" gli alunni a sostenere una prova che li valuterà a livello numerico e che permetterà loro, o meno, di procedere con l'esame vero e proprio.
    Su quella prova saranno anche valutati ed è quella che nella mia casistica personale, affrontano con maggiore difficoltà. E, mi sia concesso, "sterilità".

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  4. Per le attuali terze (vecchio ordinamento), lo svolgimento dell'esame di qualifica rimane ancora normato dalle vecchie disposizioni da cui non si può prescindere. Per le classi terze (nuovo ordinamento) del prossimo anno siamo in attesa di indicazioni da parte della Regione Umbria. Ciò premesso, mi preme sottolineare che l'esito delle prove strutturate (prima parte dell'esame di qualifica) rappresenta (per nostra scelta)solo il 30% del punteggio definitivo da attribuire all'allievo. Il legislatore quando ha introdotto questa modalità di svolgimento dell'esame di qualifica ha voluto introdurre elementi si oggettività che in genere sfuggono nelle altre modalità di assegnazione dei punteggi. Nulla vieta ai Consigli di Classe di rimodulare la somministrazione dei test strutturati in una modalità più rispondente al tipo di percorso effettuato nel corso dell'anno. Nel timore di non essere mai abbastanza chiaro, faccio un esempio: se nel corso dell'anno ogni docente ha spinto perchè lo studente fosse in grado di comprendere un testo narrativo, la prova strutturata si articoli in modo che, oggettivamente, questa competenza venga a manifestarsi e quindi ad essere valutata.

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