giovedì 28 giugno 2012

Rimotivare gli studenti? Lasciamo parlare i nostri ex-alunni

E' bastato questo post nella mia bacheca per rendere facebook uno strumento prezioso per la crescita dei nostri ragazzi:
"Questo è un appello a tutti i miei ex-alunni delle tante scuole in cui ho insegnato. Vorrei che mi deste una mano a rimotivare i miei attuali allievi affinchè capiscano l'importanza della conoscenza di una lingua straniera. Vi chiedo di commentare questo post raccontando loro, brevemente, esperienze di lavoro o di studio in cui avete compreso l'importanza di queste competenze. Vorrei anche dire ai ragazzi che non si può rimandare tutto a dopo gli Esami di Stato. La frase più frequente che sento, quando sinceramente dico che uscire dalla scuola superiore senza una vera conoscenza della lingua è una grave carenza che potrebbe impedire la scelta di una strada, è: " Sì, ma tanto appena finita la scuola parto, vado all'estero e imparo la lingua". Invece queste partenze poi non ci sono o se ci sono non sono abbastanza lunghe per ottenere quello che servirebbe (per imparare bene una lingua solo in full immersion, senza frequentare una scuola, ci vuole tanto tempo). Dopo la scuola poi ci sono altri impegni, esami all'Università, ricerca di lavori per mantenersi, ecc. Forse detto da voi, invece che dalla solita brontolona.... Perchè poi non provare? Concludo con una abbraccio a tutti i ragazzi che mi hanno dato tanto affetto e che mi sembra sempre di rivedere dietro ai banchi.♥".


A pochi minuti dalla pubblicazione sono già molti i ragazzi che stanno indirettamente parlando ai miei studenti cercando di far capire loro l'importanza dell'apprendimento della lingua straniera. Racconti, battute, esperienze di ragazzi per ragazzi, una vera fonte di energia.

lunedì 25 giugno 2012

Verso una Scuol@ 2.0

E' proprio vero, una volta intrapreso questo cammino non si può più tornare indietro!

Ho cercato di immaginarlo graficamente, e dalla cl@sse2.0 alla Scuol@2.0... il passo è breve!


Ho potuto toccare con mano quanto l'esperienza 2.0 si sia rivelata trasformativa e motivante verso i ragazzi che l'hanno vissuta, grazie all'impegno dei professori che hanno animato i percorsi di apprendimento con la mediazione delle Tic e dei Social Network.
Complimenti a tutti voi studenti e docenti...che siete stati "apripista", avete lasciato impronte profonde e indelebili che altri potranno trovare e ripercorrere. A voi ora continuare... ma non più soli, lungo il percorso troverete sicuramente qualcuno pronto ad unirsi per condividere i vostri passi.

Questa è la scuola per cui vale la pena impegnarsi, appassionarsi e che ho sempre sognato.
Grazie per averla resa possibile...

Buona Strada
Luciana Buscaglia

domenica 24 giugno 2012

Riprendiamo a lavorare da Cl@sse 2.0


Cl@sse 2.0 è stata un'esperienza didattica pilotata per due anni dal Ministero della Pubblica Istruzione  che ha finanziato con 15 mila euro le scuole partecipanti.
La somma è stata solo ed esclusivamente impiegata per l'acquisto delle nuove tecnologie. Quindi, le scuole, selezionate sulla base di un convincente progetto, hanno potuto sperimentare forme nuove di didattica e forme nuove di apprendimento,  prime fra tutte quelle che si sviluppano attraverso la rete.
Questo, in premessa, per circoscrivere il senso di ciò che è stato fatto che, in sintesi, potrebbe così riassumersi: nel 2010 (un po’ prima nella scuole secondarie di primo grado) il nostro Ministero finalmente si è reso  conto che la scuola pubblica italiana aveva bisogno di una importante iniezione di tecnologia per metterla al passo coi tempi.
Si può pensare che terminato il tempo dell’ assistenza ministeriale la scuola possa prescindere dall’introduzione del web in classe?
La risposta è no. Ed è un no secco  e deciso.
Il progetto fintamente  ha fatto da apripista,  perché la pista era  già segnata prima ancora del 2010, anche se, come spesso accade, la scuola è disattenta a ciò che avviene nella vita reale.
 Se la pista già esiste ed è la strada principale, anzi l’autostrada, la scuola non può fare altro che percorrerla.
È la pista su cui giornalmente i nostri allievi si ritrovano per relazionarsi, divertirsi, apprendere, trovare risposte alle mille  curiosità, ma è anche la stessa che noi adulti-docenti percorriamo per lavoro e per interesse.

Ogni scuola, dunque, deve sviluppare entro i prossimi anni
un piano di acquisti mirato ad acquisire sempre più LIM da inserire in ogni aula;
prevedere stabili laboratori di formazione per i docenti anche attraverso la prati-ca peer-to-peer;
potenziare la linea WI-FI all’interno del perimetro scolastico;
consentire che ogni studente porti con sé il proprio tablet o laptop e che si possa collegare wireless;
promuovere laboratori di ricerca aperti;
definire progetti che spostino la didattica delle conoscenze a quella delle competenze.
Il torneo che la nostra scuola ha ideato (la prof.ssa Lipparelli lo ha ideato) “ English Team Games Diego Grassetti- 1st edition" indica proprio la strada che dobbiamo per-correre. Utilizzare le conoscenze (in questo caso di lingua  inglese, ma anche di tecnolo-gia, informatica,  diritto, letteratura ecc.ecc)  e spenderle in applicazioni concrete.  Il torneo ha consentito ad una selezione rappresentativa degli allievi della classi prime di gareggiare per creare attraverso la rete un prodotto finale. E’ stato un successo e l’entusiasmo con cui hanno partecipato è stato davvero importante a riprova che quando i nostri studenti vengono “messi in situazione” i risultati sono davvero strabilianti.

giovedì 21 giugno 2012

domenica 17 giugno 2012

Riparto da 2.0


" La contaminazione nelle scuole è avvenuta e quindi il progetto può continuare a camminare con le proprie gambe".
Questa è musica per le nostre orecchie!! Questo è quanto si legge nei profili degli insegnanti di tante classi 2.0 nel momento in cui il progetto cl@ssi 2.0 dovrebbe considerarsi concluso. Più che conclusione direi inizio e finalmente voglia di fare, rimotivazione, gusto di sperimentare, un vento nuovo che da anni ormai non si respirava più...un'opportunità preziosa per chi ama questo lavoro.

Premiare il merito è giusto, però bisogna tener conto delle condizioni di partenza

"E' FACILE ESSER BRAVI QUANDO SI STA BENE”, Margherita Hack esprime la sua contrarietà al provvedimento di premiare il merito degli alunni: “Si accentua la differenza di classe e non l'uguaglianza”.